Explorar los documents (38 total)

viatge-immobil.jpg
1ra Nuèch de la lectura al CIRDÒC : Lo Viatge immobil / CIRDOC, Mathias Leclerc
Centre interrégional de développement de l'occitan (Béziers, Hérault)
Mathias Leclerc
Lo 14 de genièr de 2017, lo temps d'una nuèch – la primièra Nuèch de la lectura -, la Mediatèca del CIRDÒC se cambièt en rotlòta per menar sos legeires per un « Viatge immobil » entre los imaginaris e las culturas.

En farsi, en LSF, en francés, en latin, en italian, en castelhan o en occitan, legeires, autors, traductors e artistas gostèron amassa los mots que los avian fach barrutlar.

Aquí lo realizator Mathias Leclerc liura en imatges los quasernets d'aquel viatge.

Amb la participacion de la companhiá Calame Alen, l'Amistat franco-marroquina de Besièrs, Alem Surre-Garcia, Manijeh Nouri, Rotland Pecot, France Rougié, Maeva Ou-Rabah, Mirelha Braç, Marie-Jeanne Verny, Marie-France Fourcadier, Alan Roch, Matieu Poitavin, Sèrgi Carles, Corinne Lhéritier...
La Nuèch de la lectura es sostenguda pel ministèri de la Cultura e de la Comunicacion.
vignette-erasmus-occitanica-video.jpg
La formation des enseignants dans un système plurilingue : le cas du Val d'Aoste / Gabriella Vernetto
Vernetto, Gabriella Aude. Conférencier
Cette intervention de Gabriella Vernetto (Université du Val d'Aoste, Assessorat de l'Éducation - Région autonome du Val d'Aoste) a été enregistrée pour diffusion lors du séminaire de formation des enseignants organisé dans le cadre du projet Erasmus + "Parcours TICE : L'EDD dans nos langues" à l'École supérieure du professorat et de l'éducation de Carcassonne  en mars 2017.
Tradizione-e-folk_Page_0.jpg
Tradizione e folkrevival / Napoli, Paolo
Napoli, Paolo
Paolo Napoli resumís dins las grandas linhas dins aqueste article 50 ans de collectatges, de transmission e de reapropriacion de la musica tradicionala populara italiana. Presenta aquí las diferentas evolucions e los corrents, las mòdas tanben, que menèron a las practicas actualas.

Aqueste article correspond a la conferéncia donada per Paolo Napoli al CIRDÒC lo 1èr de decembre de 2016 a l'escasença d'una taula redonda titolada « La musica tradicionala mediterranèa, transmission, partatge e obertura als autres » dins l'encastre de la Setmana calabraise organizada per l'associacion Tafanari.

La version donada aquí es la version originala italiana. Podètz tanben consultar la traduccion francesa d'aqueste article : Tradition et folk-revival
007238.a fil de cielCrop_original.jpg
Il gruppo nasce nel 2000 come formazione acustica con l'intento di riportare in vita melodie della tradizione medioevale/trobadorica dell'area occitana attraverso voce, ghironda, cornamuse, violino, semiton e flauti, cui si aggiungono negli anni tastiere, contrabbasso e una vasta sezione ritmica. Il primo lavoro discografico del gruppo, edito nel 2004 dall'etichetta Folkclub/Ethnosuoni, ha visto la partecipazione straordinaria di Riccardo Tesi, con cui il gruppo ha tenuto anche dei concerti; il secondo, Vertigo, è del 2010, e ha visto il repertorio aprirsi anche a brani antichi in altre lingue d'Europa. Entrambi i dischi hanno ottenuto lusinghiere critiche in Italia e all'estero. Si sono esibiti al Festival di San Fruttuoso, al Piccolo Regio di Torino, al Festival di musica folk di Manresa, in occasione dei Giochi Olimpici 2006, ai festival Itinera classica, Klang Alps, Occitanica, e all'estero in Corsica, Francia, Spagna e Belgio.
CopertinaMusicaEndemicaSito.gif
Musica endemica. Come un fiore, come una malattia. E' la musica che trova una profonda ragione di esistere nel legame con una terra, una storia, una cultura, una lingua. Un sogno.
Dalle nostre vallate, lembo estremo, porta orientale di un'area grande e variegata, uno spazio di parola e civiltà che a volte non viene capito e riconosciuto nemmeno da chi ci vive, quelle vallate scavate nelle Alpi dai fiumi e dai ghiacciai, quelle montagne segnate da sentieri e graffiti, tracce di una presenza umana antica e tenace, da lì parte il viaggio di Lou Dalfin, un itinerario che è fatto di musica, di storie, di emozioni, di ricordi, di fantasia.
In questo disco, cui il lavoro maieutico di Madaski ha saputo fornire i colori giusti, si srotola un ulteriore capitolo della saga, suddiviso in una serie di canzoni che definiscono meglio di tanti studi antropologici e linguistici l'essenza e la natura della cultura d'òc. Perché è di questo che si tratta. Lou Dalfin racconta l'Occitania attraverso la propria vita, non come se descrivesse un mondo visitato ma come se le rocce, gli alberi, le case, le persone vive e passate, le strade, le montagne parlassero di voce propria facendoci scoprire la ricchezza e la profondità di un universo.
E le tappe sono tante, dai coscritti/eroi del XVII che nel 1907 si rifiutarono, a Beziers, di sparare sulla folla in lotta, ai giganti Ugo di Vinadio, montagne umane nel turbine della Belle Epoque, alle vittime della crociata del 1209, come l'annegato di Muret che continua a guardare il cielo, oggi solcato dagli aerei, al western provenzale della banda dei piemontesi, reduci della Guerra d'Indipendenza incapaci di adattarsi alla pace, portati sulla beata (nome gergale della ghigliottina) dopo aver terrorizzato la popolazione con una serie infinita di assalti alle diligenze.
CDo storie del passato e del presente; I vilejants un invito di Ulisse a restarsene a casa, preferendo alle falsità turistiche l'esplorazione delicata e profonda dei propri cammini, oppure il delirio del traffico metropolitano in una città sorella come Barcellona, nei Taxis de Barcelona, in cui passato e presente danzano insieme sulla Diagonale. O la parabola sul provincialismo cuneottero narrata in Provincia Clandestina, grottesco e malinconico racconto di un concerto di Manu Chao a Cuneo. O nel noir del Darrier Gardian, ultimo abitante di una borgata spopolata che uccide per avere compagnia i turisti felici e colorati.
Canzoni (rigorosamente in forma di danza) e brani strumentali, culminanti nell'evoluzione della montagna sacra dell'età del bronzo chiamata Roccerè. L'Angel de Serrabona, valzer di commiato, è una canzone in catalano, lingua scelta per rimarcare il legame degli occitani con quel popolo coraggioso che sta lottando per il proprio futuro. Ed è al futuro che le ghironde e le cornamuse dell'ultimo trovatore e il suo mucchio selvaggio guardano perché vengono dal passato e cantano per ricordarci che un pezzo del nostro domani è proprio in quei suoni antichi.
vignette.jpg
« L'òme que èri ieu ». Jean Boudou e l'occitano come metafora
Perez, Vincenzo

Memòri d'estudi en italian sus l'òbra de l'escrivan Joan Bodon realizat dins l'encastre del Corso di Laurea Magistrale in Culture e tradizioni del Medioevo e del Rinascimento (Università degli Studi di Ferrara) jos la direccion de Monica Longobardi.

11703406_652409481560299_118742566364349341_o.jpg

Un progetto musicale che coniuga danza e poesie sulle note di brani di composizione ispirati a poeti e grandi pensatori di epoche e culture diverse.

Le lingue utilizzate sono quelle delle minoranze linguistiche storiche delle valli alpine piemontesi: occitano, francoprovenzale e francese.


BLU L'AZARD è un gioco di parole e linguaggi: azard (fr. hasard) significa caso, possibilità, occasione ma anche destino, quindi azard potrebbe significare anche l'azzardo ma se scritto lazard, sia in francoprovenzale che in occitano, significa “ramarro” (fr. lézard), la grande lucertola colorata caratterizzata da uno spiccato senso della curiosità. Così il nome del gruppo può indicare un blu ramarro, che è uno dei colori più vistosi di questa grande lucertola, oppure un poetico blu destino, un destino blu, il blu del caso, un blu della possibilità, il blu dell'azzardo, il blu del Romanticismo, i fiori blu di Queneau... e così via, ognuno può scegliere l'immagine e la metafora che preferisce, preferibilmente colorata e che il destino, il caso o un ramarro ci faccia incontrare.
10264514_628845940538874_2602265452280222905_n.jpg

La chambra d’oc è un’associazione culturale che ha come principale scopo quello della tutela, promozione e diffusione delle lingue occitana e francoprovenzale e francese. Collabora attivamente con Comuni, Unione di Comuni, Città Metropolitana di Torino, Regione Piemonte per l’applicazione della L. 482 del 1999 “Norme a tutela delle minoranze linguistiche storiche” su tre principali filoni di intervento: Sportelli linguistici, Formazione, Promozione della cultura. Gli Sportelli linguistici sono a disposizione della cittadinanza e degli enti istituzionali per servizi di traduzione e per animazione territoriale, un importante lavoro viene svolto sul web con produzione di materiali audio e video in lingua, dizionari informatizzati, testi letterari, musicali, attualità. Si opera nel campo della Formazione con corsi di lingua on line e con corsi frontali. Per quanto riguarda la promozione culturale vengono proposti laboratori linguistici e spettacoli di nuova creazione che abbracciano i campi della musica, della danza, del teatro, della letteratura e della multimedialità.

full.jpg
Lo truc è una formazione che nasce intorno al 2003 con l’intento di proporre musica tradizionale occitana e di propria composizione attraverso uno studiato connubio tra le differenze timbriche dei differenti strumenti della tradizione, unendo il suono della ghironda a quello della cornamusa , quello dell’ organetto a quello del galoubet,cercando, grazie alla poliedricità dei tre musicisti, di esplorare varie combinazioni di suoni e strumenti.
13592724_112306415870713_1424573566983323070_n.jpg
QuBa Libre è un duo acustico che propone musica popolare della tradizione occitana sia per il ballo, sia per l'ascolto, con strumenti tradizionali e non.

Il nostro repertorio è come un viaggio in musica che attraversa tutta la regione occitana: partendo dalle nostre vallate alpine, arriva fino ai Pirenei e propone diverse musiche da ballo che vanno dalle più sfrenate curente vernantine, fino alle intense mazurke francesi, passando per scottish, rigodon, danze basche, bourrée a due e tre tempi, circoli, chapelloise e molto altro..

Simonetta è maestra di ghironda e organetto diatonico, collabora da molti anni con Sergio Berardo alla diffusione della musica e della cultura occitana e da quindici anni calca le scene della musica tradizionale facendo ballare migliaia di appassionati e incantando tutti col suono antico e misterioso della sua ghironda. Quest’anno è stata insignita della prestigiosa “targa mestre” (maestro, in occitano) in occasione della XXV festa dei “Lou Dalfin”.

Giuseppe è un vero “musicista popolare”, non ha studiato la musica, ma la suona da sempre, ascolta le melodie e le restituisce talvolta pari pari, talvolta reinventandole a modo proprio. Suona la chitarra, la fisarmonica e l’armonica a bocca e vanta numerose collaborazioni sia in ambito popolare , sia nel contesto della musica d’autore. E’ anche autore, compositore ed arrangiatore di numerose canzoni. Laureato in Lettere, concilia i suoi progetti musicali con l’attività di insegnamento presso il Liceo Artistico e Musicale di Cuneo.

Il sound dei QuBa Libre è per sua natura intenso ed energetico, con qualche venatura romantica, ma diventa ancora più coinvolgente e completo quando il duo si trasforma in un quintetto grazie alla collaborazione di alcuni straordinari musicisti con cui all’occorrenza collabora, tutti provenienti dall’universo occitano.
sus 4